Big game academy

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    Lilith Gremory • Demone • Scheda[/color]«Paarlato» • Narrato • Pensato


    “I need your soul”
    Un altro giorno in accademia,dovevo ammettere che non si stava poi così male,avevo mille occasioni per giocare e ingannare i demoni minori o gli umani,potevo anche divertirmi a provocare gli esseri più potenti,quelli che in uno scontro mi avrebbero tenuto testa…ma in ogni caso il divertimento non durava più di cinque minuti,dopo di che tornava ad essere una noia insopportabile.
    Frequentare le lezioni? Era fuori discussione,lo facevo solo ed unicamente se avevo voglia di riposare dal momento che secondo il mio “modesto” parere non avevo assolutamente nulla da imparare da quella gente! Io ero il demone più potente in quelle quattro mura e oltre! O almeno lo ero prima che papino mi desse il benservito.
    Era inutile dire quanto mi mancassero i miei poteri, non sopportavo sentirmi così debole,un tempo nessuno poteva battermi,regnavo incontrastata su tutto e tutti…mentre ora mi ritrovavo ad essere una semplice e inutile studentessa.
    Che schifo!
    Studentessa decisamente poco motivata e svogliata!
    Tanto che in pieno orario di lezione,invece di essere in classe,mi recai in cortile trovando agio su una panchina sotto ad un albero. In quel momento,con il cortile deserto,regnava la pace più assoluta….peccato che io odiassi la pace!!

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  2. _Chaos_
     
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    Edificio bianco, molto grande. Niente male per essere una scuola, si vede ovunque quella puzza nell'aria di cui quell'edificio era impestato; la puzza di soldi, quel posto era del tutto diverso dalla scuola per come l'avevo vissuta io.
    Il vecchio orfanotrofio aveva un paio di stanzoni adibiti come classi, sempre che si potesse chiamare classe un posto senza banchi dove studiavamo con delle scatole di cartone come banco, pensandoci bene avevo visto qualche altro istituto scolastico, ma considerando il luogo, la Nigeria, non c'era da stupirsi che non potessero minimamente tenere il confronto con questo mastodonte candido.
    Sulle mura di cinta, proprio al fianco del cancello brillava una targa dorata su cui spiccava il nome "Jonetsu Accademy". Almeno il posto era giusto, nonostante le tre ore di ritardo fatte appositamente per evitare il colloquio con il preside o vai a vedere chi altro, dopotutto non ero lì per lavorare, o quanto meno non per svolgere il lavoro per il quale mi pagavano, anzi per il quale pagavano un tizio a cui avevo rubato le coordinate bancarie per fornirle alla scuola. Diavolo fortunato, a fine mese si ritroverà in banca, non so in effetti neanche quanto.
    Silente, e certo d'aver scampato l'infausta quanto inutile chiacchierata con il preside d'insediamento, varcai l'ingresso della scuola solo per trovarmi innanzi al giardino, che ammetto non sfigurava in confronto all'edificio scolastico.
    M'incamminai seguendo il profilo rosso del viottolo in mattonato mentre riflettevo alla singolare serie d'eventi che aveva portato me, un cacciatore dell'occulto, mercenario Nephilim, a divenire professore, anche se solo come copertura, in una delle più prestigiose accademie.
    La risposta ai miei pensieri era solo una; i demoni ed i diavoli si erano infiltrati a tutti i livelli nella società umana, dal cercare di controllare le persone più influenti del mondo al tentativo di controllare i figli il passo era breve, ed in quella città la presenza demoniaca era talmente grande da essere opprimente.
    Ovunque loro andavano lasciavano il loro segno, se solo mi fossi liberato del sigillo che mi ero autoimposto per non essere riconosciuto come non umano, potrei vedere la realtà mutare sotto i miei occhi. Non era ancora ora di toglierlo, avrei generato una ecatombe, con i demoni che si risvegliavano nei venti o trenta chilometri vicini pronti a sciamare verso di me come locuste verso un animale morente.
    Mi lascio il piacere di prendere a calci in culo mezzo esercito demoniaco per la ricreazione. A al proposito dovrò informarmi se è prevista qui, non ho idea di come questo posto sia organizzato in merito agli orari.
    Mossi la spalla aggiustando la posizione del fodero di chitarra che conteneva la mia spada, nel farlo si mossero anche le pistole nelle fondine agganciate all'interno del soprabito scuro e consunto che portavo sopra una maglietta grigia di licra. Di certo una mise pessima per un professore.

    -Signor White...che ci fa qui la stavamo aspettando circa due ore fa...presto venga il preside la aspettava

    Dio che palle, ma questi non hanno nulla di meglio da fare? Girai lo sguardo inquadrando una signora di mezza età che squadrava con aria critica le mi vesti, seguita da un'uomo sulla quarantina con una uniforme blu da inserviente, a parlare era stata la donna.
    Osservando meglio la scena sullo sfondo a qualche metro di distanza c'era una ragazza dai capelli rossi che con ogni probabilità evitava qualche lezione.

    -...E tu signorina vai immediatamente in classe, in questo luogo non sono tollerati nullafacenti.

    Ma dai, ho l'impressione che non andrò a genio alla signora. Mossi qualche passo verso i due, nonostante tutto non avevo la minima intenzione di andare a vedere questo fantasmagorico preside. Non ho tempo di ascoltare un'idiota interessato solo ai soldi ed al nome del suo istituto.
    Un lieve vento fresco iniziò a giocare con i lembi del mio cappotto mentre mi avvicinavo a lei.

    Sono certo che il preside potrà fare a meno di parlarmi...ed ora andantevene

    Caricai leggermente l'ultima parola di fascino ipnotico. ho potuto testare funziona come il miele per le mosche, gli esseri umani ed a volte i demoni minori interpretano la cosa come una fonte d'autorità ed eseguono qualunque cosa io ordini.
    Guardai l'espressione dei due mutare, divenire leggermente atipica, come morti viventi, chissà dove sarebbero andati, probabilmente a casa, gli umani tendono ad interpretare l'ordine in maniera casuale e quindi a tornare il luoghi familiari.
    Ero inoltre abbastanza al sicuro, in quanto emanazione mentale il potere della voce era difficilmente rilevabile e si disperdeva nel raggio di cinque o sei metri, se dovessi fare un'ipotesi ciò è dovuto alla locazione onirica espressa dalla voce, insomma un grossa sequela di stronzate inutili. Sono i fatti a contare, e quel giardino era deserto, ad eccezione della ragazza rossa, che per altro era stata raggiunta anche lei dalla voce.
     
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    “I need your soul”
    Noia,noia,noia...
    Non riuscivo a pensare ad altro mentre lasciavo andare completamente la schiena contro la panca finendo per rivolgere lo sguardo al cielo; nonostante fosse pieno inverso era una bellissima giornata,non si stava poi così male nonostante non avessi mai apprezzato il gelo.
    Non avevo la minima intenzione di entrare in classe,li sarei solo stata ancora più annoiata dalle inutili chiacchiere dei professori che cercavano di insegnarci come controllare i poteri ecc…Balle!! Noi demoni non eravamo fatti per stare fra gli umani,dovevamo prevalere,dominarli…ma per farlo dovevo recuperare i miei reali poteri..e per recuperare i poteri dovevo levare di mezzo paparino,cosa che mi era completamente impossibili nelle mie attuali condizioni,mi avrebbe schiacciata come uno scarafaggio!
    Non riuscivo a pensare ad altro,per me essere intrappolata in quel mondo di mortali era una punizione insopportabile,nonostante ci fossero numerosi demoni,non era abbastanza per soddisfare la mia natura….o almeno per ora.
    A distrarmi dal mio piagnisteo fu una presenza, qualcosa di potente era appena entrato in accademia,ancora non riuscivo ad identificare cos’era…ma era potente!
    Raddrizzai la schiena mettendomi più composta e rivolsi lo sguardo verso il cortile dove notai un uomo,non l’avevo mai visto prima,ma era chiaro che quella forza venisse da lui.
    Incuriosita e intrigata mi leccai il labbro superiore osservando i suoi movimenti.
    Bene bene,chi abbiamo qui?
    Non riuscì a fare a meno di sorridere compiaciuta,soprattutto quando mi accorsi di quello che aveva fatto,con un semplice sguardo aveva manipolato quella bacchettona e il suo amichetto; la forza di quella magia era arrivata fino a me.
    No,non mi aveva fatto alcun effetto,ero comunque troppo potente per cadere per così poco,ma venni percossa da brividi di piacere.
    Attesi che i due si allontanassero prima di alzarmi puntando sfacciatamente l’uomo.
    ”Niente male,una magia potente...”
    Iniziai avvicinandomi a lui con passo calmo puntando gli occhi nei suoi.
    Volevo chiaramente inzigarlo,vedere di cosa era capace…
    ”...ma non mi sembra esattamente un professore”
    Volevo sapere perché era qua e se poteva essermi utile.

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  4. _Chaos_
     
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    I passi dei due risuonavano nell'altrimenti silenzioso cortile dell'Istituto.
    Era ora di andare in classe, una qualunque sarebbe andata bene, specie considerando che non avevo bene in mente la materia da insegnare. Non che fosse un problema, mi sarei inventato qualcosa lì sul posto, magari inalberando stronzate alla credete in voi stessi o seguite le vostre aspirazioni, o magari lasciando liberi gli alunni di esprimersi in qualche progetto artistico a piacere mentre ne sondavo l'anima.
    Lentamente mi passai la mano tra i capelli argentei cercando di spostarli e di renderli più ordinati. Impresa impossibile, l'inutilità della cosa venne testimoniata dalla solita solitaria ciocca di capelli che cadeva innanzi ai miei occhi.
    Sbuffai tralasciando la cura dei capelli, ed immaginando quanto potessero sembrare strani a prima vista ad una persona normale, la scusa ufficiale era un deficit di pigmenti nei bulbi piliferi, scusa che era avvalorata da un certificato medico fatto in non so qualche clinica nel periodo post comunista.
    Ora devo solo entrare nella scuola e cominciare a svolgere il mio lavoro.
    Mi bloccai, il mio corpo che fremeva come se qualcosa mi avesse investito, qualcosa di forte e di dannatamente familiare.
    La mia voce.
    Le onde psichiche mi erano tornate addosso, rifresse da qualcosa, o per meglio dire da qualcuno.
    La ragazza rossa.
    Fissai il mio sguardo su di lei. Gli assalti pischici sono facili da concepire, funzionano come un colpo sonico, o sonoro, solamente su un piano di esistenza diverso dal nostro; quello onirico, il piano di sogni e pensieri, di fatto un colpo psichico non è altro che l'equivalente di una nostra parola in quel piano. E qualcosa era andato storto, invece di assorbire quel colpo, beh era stato riflesso, come l'effetto di un radar.

    CITAZIONE
    Niente male,una magia potente...

    Bingo.
    La mia solita fortuna, mi ero adoperato ad oscurare la mia presenza con una qualche dozzina di sigilli magici, ed ora la prima persona che incontravo era una creatura soprannaturale?
    La guardai alzarsi e puntare verso di me. Sentivo i muscoli irrigidirsi, il mio corpo riempirsi istintivamente d'energia caricandosi per un combattimento. Era una reazione spontanea, che faticavo a tenere sotto controllo in maniera del tutto simile alla sudorazione.

    CITAZIONE
    ...ma non mi sembra esattamente un professore

    Ironicamente mi venne da sorridere, quel sorriso lievemente sarcastico, perchè diciamocelo, quante potevano essere le probabilità di trovare nella miriade di alunni inscritti nell'istituto una demone al primo colpo?
    Anche senza fare i calcoli statistici ero ben certo che le probabilità erano ben poche, eppure sembra che qualcuno lassù mi ami.
    Come al solito le tue benedizioni scendono a pioggia su di me.
    Alzai la mano destra spostandola sotto il cappotto, il palmo chiuso attorno all'impugnatura dei una delle mie due pistole, l'indice che sfiorava il grilletto, con il pollice spostai la leva della sicura su fuoco.

    Ne tu una liceale...

    Lascia libera la mia mente permettendo alla mia psiche di allontanarsi dal mio cervello con parte di se. In quel mondo onirico cautamente mi avvicinai a lei allungando un tentacolo percettivo verso il suo corpo.
    La sua natura era chiara, incontrovertibile.
    Era una demone
    Ed era debole.
    Qualcosa si scosse in me mentre elidevo quella percezione dalla mia coscienza.
    Qualcosa di primordiale, di oscuro, di cupo.
    Uccidi.
    Massacra.
    Versa il sangue.
    Ogni mia cellula reagiva all'incremento di adrenalina e dopamina del mio corpo.
    Il sorriso venne cancellato quando serrai la mascella.
    Dovrei ucciderla?

    Insula in loco isto ab omni malo defendat peccata mea

    Spostamento dimensionale, in realtà molto più semplice di quanto si possa immaginare, una relativamente blanda elisione di una piccola area della realtà, bastava spostarla anche di un solo grado sull'asse planare che nessuno ci si sarebbe avvicinato, almeno non volontariamente.
    Senza considerare che qui nessuno può sentirti gridare.
    Mutila.
    Corrompi.
    Distruggi.
    Sangue voglio sangue.
    Le mia parte nera si dibatteva cercando di liberarsi da delle catene di forza e volontà angelica.
    Restatene chiuso a marcire schifoso bastardo.
    Afferrai la spada sguainandola dalla fodera per chitarre che ricadde a terra.
    Durerà a malapena qualche secondo.
     
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    “I need your soul”
    Quello era esattamente uno di quei momenti in cui avrei desiderato avere i miei poteri ! Per ucciderlo? Certo che no,solo per sgranchirmi un pò le ossa,mi mancavano i combattimenti,mi mancava il potere!
    Quel tipo sembrava piuttosto potente,uno scontro fra di noi sarebbe stato epico se solo la mia forza non fosse stata sigillata.
    Non mi ci volle una scienza per capire che quella mano sotto il cappotto era andata ad impugnare una pistola,ma quel gesto mi fece sbuffare stizzita mentre spostavo una ciocca di capelli rossi dal viso.
    ”Sbagliato! Avrò qualche anno di troppo,ma sono una studentessa”
    Risposi con un sorrisino divertito chiedendomi se sapeva in che istituto era appena entrato.
    Allargai le braccia per indicare il complesso scolastico e non seppi trattenere una leggera risata.
    ”Questa è una scuola per demoni, certo,c’è anche qualche inutile essere umano,ma non dovresti essere così stupito di aver incontrato una come me…anche se in effetti io sono unica ed inimitabile”
    Ironizzai con una chiara punta di malizia,ero pur sempre una tentatrice!
    Forse quell’uomo non sapeva che qui i demoni venivano per imparare ad utilizzare i loro poteri,o nel mio caso a cercare qualcuno in grado di spezzare il sigillo di papino.
    Alzai un sopracciglio scettica sentendo il suo incantesimo,uno spostamento dimensionale? Ma per favore! Cosa credeva di fare? Cercava davvero lo scontro? Pensavo sarebbe stato più interessante.
    ”Poi dicono a me di essere impulsiva..”
    Ironizzai ancora tornando a sedermi come se nulla fosse,nonostante lui mi stesse minacciando con un arsenale da guerra.
    ”Un angelo non dovrebbe fare certe cosacce…”
    Dissi quelle parole con tono calmo ma provocatore mentre accavallavo le gambe fissandolo dritto negli occhi; non mi era stato difficile intuire la sua natura, era indubbiamente un demone,ma un aurea angelica lo avvolgeva,il che mi faceva pensare ad un sangue misto e la cosa più divertente era che non era poi tanto diverso da me,in fondo papino prima di diventare il diavolo era un angelo caduto…e chissà,forse questo uomo con i capelli argentei poteva avere potere sufficiente da aiutarmi.

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  6. _Chaos_
     
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    La luce si rifletteva sulla lama dandole una sfumatura decisamente letale, di perverso ed alieno.
    Forza stronzetta.
    Vediamo di cosa sei capace.
    Stringo l'arma, abbastanza forte da sentire la ziglinatura dell'elsa che preme contro la pelle della mia mano, fa quasi male, è una sensazione strana, quel lieve dolore masochista.

    CITAZIONE
    Questa è una scuola per demoni, certo,c’è anche qualche inutile essere umano,ma non dovresti essere così stupito di aver incontrato una come me…anche se in effetti io sono unica ed inimitabile

    Unica ed inimitabile.
    Che sei una ragazzina di dodici anni?
    Detto questo bingo.
    Sussulto leggermente nel sentire le parole "scuola per demoni". Da una parte non potevo negare di aspettarmi una cosa del genere, senza ombra di dubbio in quantità minore sapevo che quel posto era infestato, ma definirlo una "scuola per demoni" era decisamente troppo.
    Un Istituto scolastico di alto livello usato solo copertura per dei demoni? Possibile?
    Per un solo effimero istante mi fermai.
    Uccidi.
    Stermina.
    Guerra e morte.
    Sangue.
    Mangia le loro carni e brinda con il sangue mentre banchetti sui corpi di mille di loro morti, squartati, macellati come animali.
    Nutrimi.

    CITAZIONE
    Un angelo non dovrebbe fare certe cosacce…

    Angelo.
    Come quei bastardi.
    Mi hanno cacciato più loro dei demoni. Li ho visti gli angeli, ho visto il volto della misericordia divina, le sue mani io le ho visto, ed ora so in cosa consistono, cos'è il suo grande amore.
    Sono tutte stronzate, vuote menzogne di un padre che non è nulla più di un tiranno oppressore che minaccia il suo popolo, colore che definisce figli, con un'eternità di dolore nell'Inferno, e gli uomini ancora folli che credono il lui.
    Dio.
    Allah.
    Yahweh.
    Tutti nomi di un unico essere che ha dominato il mondo fin dagli arbori combattendo la sua guerra contro un male a lui necessario. Satana, o Lucifero dir si voglia, gli serve, serve a Dio in maniera così chiara, in modo da far vedere quanto lui sia buono.
    Mi fate schifo, tutti quanti, diavoli, demoni, angeli e celestiali.

    Sbagliato...

    La guardo sedersi, come tutti i demoni apparte come una donna bellissima, seducente e dalle forme provocanti, un modo per far avvicinare la preda, come una pianta carnivora che secerne una sostanza zuccherina per attrarre a se delle mosche loro fanno lo stesso. Belle donne o uomini, quanto meno coloro che possono permetterselo, altri faticano a mantenere un aspetto umano decente, ma coloro che possono sono predatori formidabili,, decine di donne finiscono violentate e divorate da una masnada inferica ed altrettanti uomini vedono la loro vita troncata da una donna come quella che ho innanzi, in una lurida camera d'albergo dove pensavano di passare qualche ora di piacere.
    Allargo la mente, verso di lei, questa volta più in fondo, non ci sono rischi ora di essere individuato ora. Mentalmente mi fiondo su di lei, espandendo la mia coscienza fino ad inglobarla cercando di percepirla, di sentirla.
    Non stava fingendo era realmente debole.
    Tutto in un secondo eppure con io, ormai quasi completamente inghiottito dal piano onirico, avevo una percezione ben diversa della cosa. Lentamente scava più affondo accantonando la marea d'inforigurgiti che quel mondo.
    Qualcosa di nero ironicamente splendeva su quell'essere.
    Ne saggiai ogni parte.
    Un sigillo.
    Chi sei tu?
    O forse dovrei dire, cosa sei tu?
    In vita mia ho incontrato molti demoni, dagli esseri perversi che usano gli umani come contenitori e fonte di cibo, ad altri che si limitano ad osservarli come un pastore osserva un gregge al pascolo.
    Eppure nessuno di loro aveva un sigillo addosso, ed era potente.

    Chi sei?

    Non abbasso l'arma, non sono così stupido
     
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    Lilith Gremory • Demone • Scheda«Paarlato» • Narrato • Pensato


    “I need your soul”
    Quel tipo mi incuriosiva,non era un demone e non era un angelo…era una creatura insolita,molto più simile a me di quanto potessi immaginare.
    In fondo anche io,come figlia di Lucifero avevo una parte angelica ma fortunatamente non era mai emersa! Amavo essere una demone,amavo essere potente…e per questo quel tipo mi serviva!
    Non accennava ad abbassare la spada,era chiaro che volesse attaccare,probabilmente era questione di secondi e non mi sarebbe stato affatto semplice cavarmela,non senza i miei poteri.
    Una demone più saggia sarebbe scappata,non avrei avuto grandi problemi ad uscire da quella “bolla” che aveva creato appositamente per me,ma per ora non avevo alcuna intenzione di farlo,lui poteva essermi utile.
    Pensavo che il gatto gli avesse mangiato la lingua,invece finalmente si degnò di parlarmi,probabilmente irritato per come l’avevo chiamato.
    Prevedibile..
    ”Ah no? Eppure emani un aurea angelica,è quasi un peccato che sia sporcata da un flusso demoniaco”
    Andiamo,dimmi chi,o cosa sei…
    Rimasi impassibile,con un sorrisino stampato in viso mentre lui con una semplice domanda ammise che era curioso quanto me di sapere chi avesse davanti.
    Sentivo il suo sguardo,il suo potere studiarmi e non feci nulla per oppormi,anzi,alzai le spalle distendendo le braccia lungo lo schienale della panchina.
    ”Lilith Gremory, se non hai mai sentito il mio nome,magari conosci mio padre…Lucifer”
    Sapevo benissimo che lo conosceva,tutti sapevano del male in persona,ma al contrario di quanto potesse sembrare,non avevo la minima intenzione di vantarmi e fare la brava figlioletta di papà,il mio era solo un tentativo di attirare la sua attenzione.
    ”Purtroppo non sono in buoni rapporti con lui,quindi dubito che parli di me”
    Mi venne sa sghignazzare pensando a lui,il grande e potente diavolo che non faceva che pentirsi e negare dell’esistenza della sua bella figlioletta.

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  8. _Chaos_
     
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    Pericolo.
    Qualcosa vibrava nell'aria, o forse solo nella mia testa. Era un demone, o per meglio dire una demone decisamente debole, neanche in grado di mettere in piedi una offensiva come si deve, la sua forza ne era un esempio. Eppure istintivamente parte di me si ritraeva in se stessa come d'innanzi ad un ostacolo insormontabile.
    Come d'innanzi ad un qualcosa che deve essere ucciso, anzi che io voglio uccidere.
    Quella sensazione elettrica lungo la spina dorsale, il live aumento della salivazione, i battiti cardiaci che accelerano, tutto un mix istintivo di adrenalina in circolo nel mio corpo. Tutte queste cose le sento, almeno con parte di me, è un processo che non so spiegare bene.

    CITAZIONE
    Ah no? Eppure emani un aurea angelica,è quasi un peccato che sia sporcata da un flusso demoniaco

    Qualcosa si muove, veloce, dentro di me, come se un bottone fosse appena stato premuto, un bottone che ha polverizzato una diga liberando milioni di tonnellate d'acqua. Un riflesso istintivo, primordiale, quasi ferale.
    L'abisso che scruta ed esce estromettendosi da me, il tutto che si traduce con un incremento esponenziale della mia energia.
    L'aria tremola come in una rovente giornata estiva.
    Merda.
    Quel qualcosa vuole quello che ha davanti.
    Vuole lei.
    Il suo corpo su un vassoio d'argento.
    La sua testa come trofeo.
    Le sue carni come sollazzo in una immonda orgia di sangue.
    Digrigno i denti sforzandomi di rinchiudere la bestia in un angolino della mia mente, un angolino buio, lontano mentre delle robuste catene inibitorie rinchiudono l'essere, quella personificazione dei più violenti istinti demoniaci, in un luogo in cui non possa far male.

    ... ...

    Lei restava lì, immobile, semplicemente sorridendo, come se avesse la situazione in mano, come se tutto fosse normale e la sua vita non fosse minacciata da un pazzo psicopatico con intenzioni ignote.
    Mossi un passo verso di lei, il piede che strusciava leggermente sul mattonato, un passo a mezzaluna, il mio corpo che quasi si muoveva da solo ripescando informazioni dall'etere paradisiaco.
    Onniscenza.
    La voce che sussurra nella mente.
    Passo a mezza luna, passo tipico della spada giapponese; mantiene il piede vicino a terreno sfiorandolo, consente di percepire il terreno sotto di esso, garantisce una maggiore stabilità e reattività.

    CITAZIONE
    Lilith Gremory, se non hai mai sentito il mio nome,magari conosci mio padre…Lucifer

    Gremory.
    Lucifero.
    Satana.
    Tutta l'ira, l'adrenalina, la voglia di combattere era sparita mentre il mio cervello si sforzava di comprendere, di metabolizzare quell'informazione.
    Come se punto colpito da un maglio invisibile il mio corpo si arresto, ogni movimento interrotto mentre i muscoli ironicamente si rilassavano in quella che era una palese dimostrazione istintiva di stupore e sorpresa.
    Il Principe delle tenebre.
    Il Signore del fuoco
    Il Male assoluto.
    Lucifero.
    Il ribelle che ha condannato il mondo. In ogni cultura per quanto celata c'è un riferimento al male, a lui. Il caos che porta lui e la sua genie è indescrivibile.
    Trassi in profondo respiro, l'aria fredda portava con se la lucidità donandomi l'ordine mentale di cui avevo bisogno.
    Non era possibile.

    Tu non sei sua figlia.

    Sei solo un patetico essere che si atteggia a superiore inventandosi storie, menzognera, come ogni inferico essere.
    Sei solo una nullità.

    CITAZIONE
    Purtroppo non sono in buoni rapporti con lui, quindi dubito che parli di me

    Ira, mentalmente la spedì contro di lei, avrebbe avuto un effetto simile ad un muro di mattoni contro un corpo umano.
    L'avrebbe schiacciata, spappolata, e lasciata tremante a terra.
    Almeno psicologicamente parlando, il che si traduce in un mal di testa degno della peggiore sbornia della vita di un tossico dipendente.
    Vediamo, se sei veramente la la luciferica prole, allora dovresti resistere senza problemi, forse quel sigillo potrà bloccare i tuoi poteri, ma non muta la mente di una persona, vediamo se sei veramente chi dici di essere.
    Perchè se lo sei, ti ucciderò.



    Edited by _Chaos_ - 13/2/2015, 03:16
     
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    Avevo incontrato un essere davvero bizzarro e pieno d’odio.
    Nonostante mi stesse minacciando in ogni modo non riuscivo ad avere paura di lui,molto stupido da parte mia! Avrebbe potuto uccidermi in qualsiasi istante eppure ero rilassata,come se davanti a me ci fosse un cerbiatto.
    Ero riuscita a fargli abbassare la guardi giusto per un paio di secondi,secondi che avrei potuto usare per colpirlo,non avevo i miei poteri ma sapevo come difendermi,tuttavia rimasi li,con la mia solita aria spavalda senza fare nulla.
    ”Oh si,Lucy è mio padre”
    Lucy,un modo molto ridicolo per chiamarlo ma che mi faceva sempre divertire.
    ”Ma come ti ho già detto,non andiamo molto d’accordo. Non ha preso molto bene il mio tentativo di spodestarlo e ora sono costretta qui,senza poteri”
    Sospirai rimpiangendo i bei vecchi tempi,quando avevo il mondo in pugno.
    Sentì qualcosa arrivarmi addosso,un onda mentale,le sue emozioni.
    Sventolai una mano davanti al viso come se mi fosse arrivato un cattivo odore e lo guardai infastidita.
    ”Si,si..mi odi,l’ho capito!”
    Sbuffai e mi alzai sistemandomi le pieghe della gonna.
    ”Ma prima che parti all’attacco facendomi sentire fisicamente la tua rabbia,potremmo arrivare ad un compromesso.”
    Mi fermai un attimo guardandolo,cercando di capire se fosse interessato o meno,ma in qualsiasi caso continuai.
    ”Mi pare di intuire che tu sia un cacciatore di demoni o qualcosa del genere,vuoi ucciderci tutti ecc ecc…. ma hai mai pensato di colpire i vertici? Cosa succederebbe se Lucifero in persona venisse eliminato? I demoni sarebbero allo sbando,si potrebbero eliminare presi in un momento di confusione oppure rieducarli. Io ho il potere per mettere fuori gioco papino,ma ho un sigillo che mi impedisce di esprimermi,tu conosci le arti magiche e potresti liberarmi…in tal caso potremmo aiutarci a vicenda,non trovi?”

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  10. _Chaos_
     
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    CITAZIONE
    Oh si,Lucy è mio padre. Ma come ti ho già detto,non andiamo molto d’accordo. Non ha preso molto bene il mio tentativo di spodestarlo e ora sono costretta qui,senza poteri

    Spodestarlo.
    Come se fosse possibile, Lucifero, il male in persona, il secondo essere più potente dell'universo. Se fosse così facile lo avrei già fatto, chissà in quanti avrebbero distrutto il trono di sangue nel Cogito.
    Anche se sei sua figlia sei una sciocca, parole come spodestarlo, concetti come reclamare il trono non esistono, non c'è nessun trono ne nulla da reclamare se non un'eternità di dolore e sofferenza, un'esistenza infinita ed imperitura dedita alla morte.
    Senza poteri.
    Costretta qui.
    Quelle parole rimbombano nella mia testa.
    Di fatto quella ragazza anche volendo ammettere che sia la figlia di Lucifero, è del tutto inoffensiva sprovvista di potere com'è, nessun demone, diavolo o angelo si schiererà con lei contro il padre, è sola.
    Rinfodero le armi, non c'è bisogno contro di lei, anche volendo non è nulla per cui debba sporcarmi le mani. Anche ammettendo che voglia fare qualcosa di male ha una forza pari ad un umano, che siano gli umani a pensare a lei, la polizia e le altre forze dell'ordine servono a questo.

    Non ti ucciderò...principessa...

    Detesto ammetterlo ma il suo titolo era questo, certo il sarcasmo che permeava la mia voce forse le poteva far capire quanto trovassi ridicola la sua situazione.
    La figlia di Lucifero, si pensa che magari possa imparare qualcosa dagli errori del padre, ed invece come il paterno genitore si ribella finendo inesorabilmente sconfitta, c'è qualcosa di inesorabilmente poetico in tutto questo.
    E qualcosa di disgustoso.

    CITAZIONE
    Mi pare di intuire che tu sia un cacciatore di demoni o qualcosa del genere,vuoi ucciderci tutti ecc ecc…. ma hai mai pensato di colpire i vertici? Cosa succederebbe se Lucifero in persona venisse eliminato? I demoni sarebbero allo sbando,si potrebbero eliminare presi in un momento di confusione oppure rieducarli. Io ho il potere per mettere fuori gioco papino,ma ho un sigillo che mi impedisce di esprimermi,tu conosci le arti magiche e potresti liberarmi…in tal caso potremmo aiutarci a vicenda,non trovi?

    Non mi muovo registrando ogni parola, ogni misera inflessione del suo monologo.
    Se Lucifero venisse eliminato?
    Non mi sono mai soffermato su questa eventualità, sempre troppo preso dalle mie lotte, sempre troppo attento al presente per fare una qualsivoglia ipotesi di un mondo migliore, lentamente, ma inesorabilmente tutti i peccati svanirebbero, gli uomini tornerebbero ad essere le creature che dovevano essere fin dall'inizio. Niente più demoni, niente più angeli gli umani tornerebbero a quel paradiso terrestre che spetta loro.
    Chissà cosa ne sarà di me in questo idilliaco scenario, probabilmente resterei qui, solo.
    Chissà magari potrebbe non essere poi troppo male.
    Sospiro tornando mentalmente al presente, ci sono un paio di falle nel mirabolante piano della figlia di papà.

    Giuro che non so perchè ho deciso di non ammazzarti, ma pensi che io sia stupido? Tu non hai il potere di uccidere Lucifero o avresti già preso il trono...

    Però è anche vero che il nemico del tuo nemico è tuo amico.
    Tutte stronzate, complete e totali, nel mondo tutti noi nasciamo soli e tali crepiamo, non c'è amicizia, questi sono concetti inventati da esseri deboli che hanno bisogno di appoggiarsi al prossimo per tirare avanti, per alzarsi un solo altro giorno senza volersi ammazzare.

    Però ammetto che se quello che dici è vero saresti una bella esca...

    Non tutti i demoni sono leali e fedeli, chissà quanti potrebbero volere la testa di quest'essere, o magari quanti angeli vorrebbero farsi un nome uccidendo la figlia del male, persino i caduti possono volere la sua pelle nella speranza di ottenere la Redenzione o magari un potere ancora maggiore.
    Mi avvicino a lei, i sensi tesi mentre lentamente la mia mente rientra in se stessa. Non fa una mossa, si era solo alzata sistemandosi la gonna con tutta calma, restando con quella aria spavalda nel tentativo di comunicarmi che tutto stava andando bene, che aveva tutto in pugno.

    Uccidere Lucifero...più ci penso più capisco che sei solo una stupida...credi veramente si possa uccidere Lucifero? Che Dio te lo permetterebbe?

    Non sai nulla ragazzina viziata, credi che se l'Onnipotente anche solo per capriccio desiderasse la testa di Lucifero non potrebbe ottenerla? Nelle profezie gli basta un soffio per scaraventare Satana dentro il lago bollente durante l'apocalisse, pensi che non potrebbe ucciderlo?
    No Lucifero gli serve.

    Cos'è il bene senza il male? Ti sta mettendo contro forze che neanche immagini...
     
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    Lilith Gremory • Demone • Scheda«Paarlato» • Narrato • Pensato


    “I need your soul”
    Il ragazzo aveva rinfoderato la spada,quel gesto mi sollevò,almeno non rischiavo che mi tagliasse la testa con un fendente.
    Ero certa di riuscire a cavarmela in qualche modo,ma se avesse proseguito la strada dello scontro diretto sarei stata nei guai.
    Non mostrai il mio sollievo,rimasi completamente impassibile mentre lo guardavo sicura di me stessa.
    Mi appellò come principessa e questo mi fece scappare un sorriso mentre scuotevo la testa.
    ”Non mi definisco tale, non ho mai avuto privilegi grazie a quel titolo”
    Probabilmente li avrei avuti se avessi assecondato mio padre,ma non era nella mia natura,io non volevo essere la sua ombra,volevo distinguermi,volevo che demoni e umani si ricordassero di me come Lilith e non come “la figlia del diavolo”.
    Quell’uomo non aveva capito molto di me,ma in fondo non potevo dargli torto,il sigilo mascherava le mie vere potenzialità,davanti a lui ero solo un umana con un ego smisurato.
    ”Il potere non mi manca,o almeno non mi mancherebbe… avrei tutto quello che serve per fronteggiarlo,ma per mia grandissima sfortuna,il mio potere è legato a lui,lui può decidere di sigillarmi ed è questo che ha decretato il mio fallimento”
    Ero sua figlia,i miei poteri derivavano da lui e per questo lui ne aveva il controllo,quello che cercavo era un modo per impedirgli di sigillarmi,qualcuno che mi permettesse di utilizzare pienamente il mio potere senza vincoli.
    Mi diede pure dell’esca e la cosa mi fece storcere il naso infastidita, non mi piaceva essere definita come tale,io ero una predatrice! Non sarei stata l’esca di nessuno!
    ”Dio? Quale diritto ha di fermarmi? Lui è ancora più sporco di mio padre”
    Sapevo bene contro quali forze mi stavo mettendo,ero in vita da abbastanza secoli da avere un idea precisa di quello che stavo facendo.
    Mi avvicinai di qualche passo a lui con fare tranquillo,nulla di bellicoso stava crescendo in me.
    ”Non mi servono le tue riflessioni, ho abbastanza secoli sulle spalle per sapere quello che sto facendo,la domanda è solo una…ti schiererai con me?”
    Non avevo intenzione di perdere altro tempo,o era con me o era contro di me.
    A malapena il tempo di porgergli quella domanda e una aurea demoniaca mi distrasse da lui.
    Come aveva fatto a raggiungerci? Eravamo in uno spazio creato appositamente per isolarci dal mondo,allora perché si stava avvicinando un demone?
    Lasciai perdere quell’uomo e mi misi in guardia puntando con lo sguardo un punto apparentemente indefinito,ma era da li che arrivava.

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